Per Gianmarco Tamberi, il pensiero fisso sembra essere un solo salto per superare la malasorte. Oggi alle 10.05 al Parco dei Principi iniziano le qualificazioni per la finale del salto in alto, e l’olimpionico di Tokyo affronta se stesso più che i suoi avversari, dopo un recente problema ai reni che lo ha costretto a fermarsi. “Scendete tutti in pedana con me,” è l’appello di Gimbo per quella che lui definisce “la gara più difficile della mia vita”.
video del salto di tamberi
La misura di qualificazione è 2.29, e si prevede che l’attuale campione olimpico tenterà di superare subito l’asticella per poi tornare al villaggio e riposarsi. Tuttavia, l’Italia e non solo il mondo dell’atletica rimane con il fiato sospeso.
La sfortuna accompagna Gimbo da Rio 2016, quando si infortunò alla caviglia proprio prima dei Giochi dove era uno dei favoriti. Poi la rivincita tre anni fa, con l’esibizione del gesso in diretta TV durante lo show che seguì l’oro condiviso con l’amico Barshim.
Parigi 2024 doveva essere, secondo le intenzioni del portabandiera azzurro, l’Olimpiade della consacrazione: nessuno ha mai vinto l’oro nel salto in alto per due edizioni consecutive.
“Qualunque sia la situazione, su quella pedana io ci sarò,” ha dichiarato Tamberi subito dopo aver annunciato su Instagram che ha rimandato di un giorno il suo arrivo a Parigi per un problema renale. Lo ha ripetuto al Villaggio, dove sta riposando senza febbre da quasi due giorni. La sua determinazione si riflette nel messaggio postato su Instagram.
“Domani sarà probabilmente la gara più difficile della mia vita. Ora non si tratta più di come sto, ma di cosa sarò in grado di fare.” Poi l’appello a tutti gli italiani, il cui tifo nei mesi scorsi è stato rappresentato dal presidente Mattarella. “So che non dovrei chiedervelo, ma ora ho davvero bisogno del vostro sostegno. Ho bisogno di sapere quanti di voi scenderanno in pedana al mio fianco domani mattina.
Voi siete la mia forza, e ora, più che mai, ho bisogno di quella forza. Lotterò con tutto me stesso, certo che il lavoro fatto fino a tre giorni fa non è andato perduto. Ho sempre detto che cuore e testa fanno la differenza, ora è il momento di dimostrarlo.”
Ma Tamberi è debilitato. La scelta di spingere al limite la dieta, parte del consueto percorso di avvicinamento alla gara, ha influito. Il peso ha un ruolo fondamentale, e alzarsi come una piuma per sfiorare l’asticella è il mantra di ogni saltatore. Sebbene non sia noto il numero esatto, a febbraio era già sotto gli 80 chili e ora sembra essere sceso di almeno una decina di chili, probabilmente sotto i 70. Le foto e il confronto con i ricordi di Tokyo confermano questa riduzione.
Tamberi ha parlato di sacrifici enormi e ha postato recentemente una foto con l’addome asciutto dopo un bagno di ghiaccio, indicando le sue linee guida: dieta, meditazione, controllo del sonno e riposo. Tamberi cerca la forza interiore per superare ancora una volta i suoi limiti, con la moglie Chiara Bontempi idealmente al suo fianco, mentre affronta l’impresa più ardua. Gli avversari includono ancora Barshim, il coreano Woo, l’americano Harrison, l’ucraino Protsenko e il neozelandese Kerr.
Il vero avversario, però, è un altro. Tamberi deve evitare di sprecare energie nella rincorsa a una misura che lo escluderebbe dai primi 12: superare subito i 2.29 sarebbe l’ideale, anche se quella misura lo ha fatto soffrire agli Europei di Roma due mesi fa, quando ha sbagliato due tentativi e ha dovuto alzare l’asticella di 6 centimetri per evitare il disastro. Un colpo di genio e un colpo da campione. Questo è ciò che resta a Gimbo, ora ferito.