Qualche anno fa, il noto chirurgo plastico londinese Julian De Silva utilizzò la sezione aurea per identificare i volti “reali” più belli della storia. Ebbene, risultò che al primo posto, secondo i canoni classici, c’era Lady Diana. La principessa di Galles, morta il 31 agosto 1997 insieme al compagno Dodi Fayed in un terribile incidente automobilistico, era effettivamente dotata di una bellezza fuori dal comune, oltre a essere un modello di stile per molte delle sue successive colleghe.
Lady Diana Frances Spencer nacque il 1 luglio 1961 a Sandringham, in Inghilterra. Cresciuta in una famiglia dell’aristocrazia inglese, Diana si distinse fin da giovane per il suo impegno in opere di beneficenza e il suo carisma naturale. Dopo un breve matrimonio con il principe Carlo, che divenne il suo ex marito, Diana acquisì una notevole popolarità a livello globale, non solo per il suo stile e la sua bellezza, ma anche per il suo attivismo in cause umanitarie e per la sua attenzione verso i più bisognosi.
Nonostante il suo matrimonio con Carlo non fosse perfetto e portò infine al divorzio nel 1996, Diana rimase una figura amata e rispettata in tutto il mondo. La sua morte prematura in un incidente d’auto a Parigi fu un colpo durissimo per milioni di persone. I funerali, seguiti da una folla immensa, dimostrarono l’affetto e la devozione che il pubblico nutriva nei suoi confronti.
Al secondo posto nella classifica di De Silva si trovava Rania di Giordania, a cui alcuni hanno dato il soprannome di “Lady D del Medio Oriente” (anche se lei ha avuto più fortuna). La moglie del re Abdullah II, madre di quattro figli – tra cui il principe ereditario Hussein – è nata a Kuwait City il 31 agosto 1970, da genitori palestinesi. Molto attiva su temi quali l’educazione e il dialogo interculturale, ha scritto tre libri per bambini e è stata una pioniera nell’uso dei social network tra i membri delle famiglie reali.
Lady Diana e Rania di Giordania condividono non solo una straordinaria bellezza, ma anche un impegno profondo per le cause sociali e umanitarie, rendendole due delle figure più ammirate della nobiltà moderna.